Museo della Cultura Arbëreshe
Una storia che risale al XV secolo è qui raccontata attraverso diverse sfaccettature. La diaspora della comunità, proveniente dall’Albania, e la costruzione del primo nucleo abitativo, fino all’episodio più recente di Portella della Ginestra (1947), la prima strage mafiosa dalla nascita della Repubblica; la religione greco-bizantina, che permea tutti gli aspetti della vita della comunità arbëreshe, con le sue icone, una produzione ancora attiva sul territorio; i costumi tradizionali, dai colori vividi e dai preziosi ricami, indossati ancora oggi in occasione del matrimonio e di festività, accompagnati dai gioielli, prodotti sontuosi dell’oreficeria arbëreshe;
il mondo del lavoro artigianale e la casa contadina, che rimandano alla memoria di un passato legato ad una vita semplice e dignitosa, testimonianze di una cultura materiale fatta di antichi saperi e tradizioni. L’ambiente naturale, inoltre, per le sue peculiarità, rappresenta uno degli elementi più suggestivi di Piana degli Albanesi. La vegetazione, i fossili, il lago, i monti e la “Grotta del Garrone” rappresentano un patrimonio naturale locale di grande interesse scientifico, valorizzati all’interno del MUSARB in un itinerario proposto ai visitatori.
La Storia del Museo
Il MUSARB è ubicato nell’ex oratorio di rito greco-bizantino di San Filippo Neri, risalente all’inizio XVIII secolo, attiguo alla chiesa di San Giorgio Megalomartire. Fondato dal Beato Padre Giorgio Guzzetta, l’edificio era destinato all’educazione dei sacerdoti celibi filippini di rito greco (Rritiri).
Il Percorso Espositivo
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Iscriviti alla newsletter per essere sempre informato sulle novità del MUSARB